La monografia "Operazioni straordinarie e tutela degli investitori. Tra rimedi compensativi e rimedi ostativi" affronta il tema della tutela degli investitori in occasione di operazioni straordinarie. L'opera offre una proposta di categorizzazione dei rimedi a disposizione degli investitori secondo la distinzione tra "rimedi compensativi" e "rimedi ostativi". Il problema indagato, ricorrente nelle operazioni esaminate (aumento di capitale e fusione in presenza di più categorie di investitori, disciplina delle obbligazioni convertibili), concerne l'applicazione, alternativa o cumulativa, delle due categorie di rimedi. Secondo la tesi proposta sussiste, in linea di principio e in astratto, una "succedaneità funzionale" tra rimedi compensativi e rimedi ostativi. In concreto, però, ed in assenza di una precisa – e storicamente contingente – indicazione positiva al riguardo, la scelta tra gli uni o gli altri non è derivabile da un'argomentazione di stampo strettamente positivistico, ma è anche frutto della più generale concezione del fenomeno societario adottata dall'interprete e dalla rilevanza che si attribuisce alla distinzione tipologica tra "società chiuse" e "società aperte".
Operazioni straordinarie e tutela degli investitori. Tra rimedi compensativi e rimedi ostativi / Capizzi, Antonio. - (2018), pp. 1-374.
Operazioni straordinarie e tutela degli investitori. Tra rimedi compensativi e rimedi ostativi
Antonio Capizzi
2018
Abstract
La monografia "Operazioni straordinarie e tutela degli investitori. Tra rimedi compensativi e rimedi ostativi" affronta il tema della tutela degli investitori in occasione di operazioni straordinarie. L'opera offre una proposta di categorizzazione dei rimedi a disposizione degli investitori secondo la distinzione tra "rimedi compensativi" e "rimedi ostativi". Il problema indagato, ricorrente nelle operazioni esaminate (aumento di capitale e fusione in presenza di più categorie di investitori, disciplina delle obbligazioni convertibili), concerne l'applicazione, alternativa o cumulativa, delle due categorie di rimedi. Secondo la tesi proposta sussiste, in linea di principio e in astratto, una "succedaneità funzionale" tra rimedi compensativi e rimedi ostativi. In concreto, però, ed in assenza di una precisa – e storicamente contingente – indicazione positiva al riguardo, la scelta tra gli uni o gli altri non è derivabile da un'argomentazione di stampo strettamente positivistico, ma è anche frutto della più generale concezione del fenomeno societario adottata dall'interprete e dalla rilevanza che si attribuisce alla distinzione tipologica tra "società chiuse" e "società aperte".File | Dimensione | Formato | |
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